Atelier

date a cesare quel che è di cesare, per cortesia. e poche storie. e a dio quel che è di dio. ché tanto dio non esiste e quindi non ha niente. quindi date niente a nessuno. e pure se avesse qualcosa, dio, non gli apparterrebbe, sono gli uomini che gliel'hanno dato, quel qualcosa. vabbè, ma poche storie.

quel che è mio è mio, quel che è tuo non esiste. capito? ma come no? non hai capito? eppure non è difficile. non ci raccontiamo barbagiannate: quello che non è mio non è di nessuno. e importante, sai? perché poi finisce che nelle persone si instaurano desideri malati. quelli cioè di coloro che desiderano cose che non possono ottenere. che non devono ottenere, per nessuna ragione al mondo.

perché alla fine della fiera quello che conta sono le ragioni del mondo, e non le fantasie di uno. è chiara la differenza? mi sembra di sì, per quanto ne so. è molto chiara.

oggi è una giornata epocale. nelle giornate epocali di solito non succede niente che non sia già successo prima. non è un controsenso, è la verita delle cose. le giornate epocali celebrano eventi che per realizzarsi hanno impiegato anni. quando arriva la giornata epocale, è perché tutto è già accaduto, compiuto, fatto.
puoi sparare i fuochi e mangiare i rustici, puoi stappare lo spumante e ballare in piazza, puoi gridare evviva e fare all'ammore sulla spiaggia. ma non stai facendo niente, stai solo sottolineando qualcosa di già detto, qualcosa di grande probabilmente. quindi più lo sottolinei e più si capisce che non ci hai capito un cazzo, di quello che è successo, e che sei un povero stronzo, senti a me.

oggi è una giornata epocale, perché ho preso in affitto un atelier.

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