Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2011

The domands 2.00000000000000000000000000000000000000000

lunedì primo agosto 2011. è qui che finisce l'estate, si sa. a sparigi non è nemmeno cominciata, mai. sparigi, poi: questo è il punto. mi sono posto una domanda fondamentale. più di una domanda. dove ti nascondi? dove sei? dove sei stato in tutti questi anni? perché sparigi? come si fa a essere presenti a se stessi? tutte cazzate, eh?

Appunti per l'integrazione dell'articolo di Stoccarda

non c'è niente come la libertà di dormire in tuta. in maniche di tuta, sdrucitissima tuta di merda. che la mattina ti svegli, fai colazione se hai tempo, poi torni in camera e l'appendi alla maniglia della finestra, la tuta, e ti vesti e vai a lavorare. e lei resta aggrappata lì tutto il giorno come un bradipo al suo ramo, la tuta, pronta a scivolarti addosso meglio di una moglie, quando vuoi tu, perlopiù di sera, dopo ogni cosa, dopo tutto. quando non resta che andare a dormire. e mi hai detto niente? andare a dormire è un fatto serissimo. non è mica una sparizione, non ti sbarazzi mica delle tue responsabilità, quando vai a dormire, nemmeno temporaneamente. ma adesso non è questo il discorso. farà anche schifo, ma con la tuta puoi dormirci, te l'assicuro. perché sei un uomo libero, e se ti affacci alla finestra vedi l'insegna dell'hotel ibis, laggiù, oltre la périphérique. vedere l'insegna dell'hotel ibis significa essere liberi, ma non so spiegarti perc

Guerra

ho un paio di giacche buone e una casa che in fondo non è male. costruzione operaia degli anni forse sessanta, l'affitto costa poco e tra non molti anni questo quartiere esploderà. il prezzo di quest'esplosione, i cui vantaggi mi toccheranno tuttavia poco, è il fatto di svegliarsi ogni mattina alle 7, quando le squadre operaie dei mille cantieri che bucherellano o attraversano il bulevardo innescano i martelli pneumatici e continuano a scavare per la linea del tramvai. la cosa buffa è che mi sveglio alle 7 comunque, per andare a lavorare. ah, ma ha da cambiare la solfa, eccome se ha da cambiare. anzi, la cosa buffa è un'altra, è che ai ragazzi del quartiere piace sparare le bottarelle, i petardi, i miccettoni, i raudi e i tricchetracche, perché sono gente che si diverte così, facendo rumore. come l'altro giorno, che correvo per correre lungo il bulevardo dirigendomi verso il bosco e mi imbattevo in una compagine di giovani che si divertiva a staccare i sacchi della mon