Bref

per farla breve, preferisco che ci si esprima. in modo chiaro, dico.

oggi ho registrato la mia voce. il risultato non è stato eccellente. impresentabile, francamente.
ma è stata una cosa cotta e mangiata, premi rec, vai, canta. l'importante è esprimersi.
è strano, però. sono vent'anni che faccio musiche e da altrettanto tempo sono sull'orlo di un fallimento grosso così, eppure continuo a provarci o a far finta di provarci, nonostante la vecchiaia, le rughe, i reumatismi. nonostante non ci creda più nessuno, nessuno me compreso, nel fatto che possa venirne fuori qualcosa di buono, da tutta questa faccenda. ma è strano. perché allo stesso tempo, invece, mi sembra di crederci, e mi sembra che le cose che faccio suonino bene, e che siano persino presentabili.
si direbbe che, semplicemente, non ho le idee chiare. ma non è questo il punto.
so per certo che voglio portare avanti questo progetto, terminare questo disco. che faccia molta strada o ne faccia poca mi frega assai. l'importante è che venga fuori. e che tutto sia a posto.
è come quando si fa un bambino, credo. quel che conta è che ogni cosa sia al suo posto. poi c'è poco da domandarsi se da grande sarà un genio o un barbone. dico "genio" e "barbone" perché queste erano le due possibili strade che, secondo la mia maestra elementare -così mi hanno raccontato-, avrei potuto imboccare nella vita. ci ha visto lungo, la maestra, non c'è che dire; tant'è che a trent'anni suonati non posso dire di essere né l'uno né l'altro, ma nemmeno potrei giurare di aver scongiurato una delle due ipotesi. ci ha visto lungo perché capiva, forse, che le mie intuizioni erano pesci abissali, che i miei deserti erano spiagge, i miei mari bicchieri d'acqua pieni di pesci abissali, e i miei bicchieri d'acqua erano qualcos'altro ancora che non saprei dire in questa sede.

e poi niente.
posso dire che mi dispiace, mi dispiace per tutte le volte in cui non ci siamo capiti.
è importante capirsi. non costa nulla parlare in maniera più chiara. niente di niente.
mai. eppure a volte si preferisce non capirsi.
persino io, l'ho preferito.
ma quest'anno il disco lo faccio.
perché l'oracolo dice che il mondo finisce nel 2012.

Commenti

  1. Che bello che bello che bello!!!

    p.s. Ultimamente sto cominciando a capire il meccanismo che si nasconde dietro il mio costante alternarsi di slancio e frenata... nel processo creativo e non solo. Ora si tratta di tentare di correggerlo, e lì son cavoli. Però visto che - come tu ricordi - il mondo finisce nel 2012, forse è il caso che mi dia una smossa anch'io per dare luce a un bambino di tutt'altra fattura, che freme per essere partorito (sempre in senso metaforico, eh! Per carità :D).

    Daje!!! Che poi volemo sentì i vagiti! :D

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