Violino

fa troppo freddo in questa stanza.
se mi decidessi a chiudere quella cazzo di finestra.
la finestra è a pochissimi metri da me, due o forse tre. dovrei decidermi anche a cambiarmi d'abito. a togliermi questi panni da strada. ho cucinato con addosso questi panni. credo di essermi macchiato d'olio la maglietta nuova.
credo anche che l'eccessiva l'ibertà di questo spazio finisca per generare cose insensate.

ora sono in uno spazio tutto diverso. al lavoro.
trova le differenze.
anzitutto c'è poca l'ibertà. mi sento lo sguardo del capo sul collo, e forse ce l'ho. mi sento una corda tesa.
forse è un buon modo per scrivere come si deve: dover stare in guardia perché nessuno si accorga.
e per lavorare come non si deve, ma come in fondo quasi tutti i lavoratori fanno.

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